Scultura: Colonna Rapolano Terme

Sculrura moderna collocata All'incrocio fra ill Piazzone e la via provinciale nord

L'autore
Pietro Cascella (Pescara 1921- Pietrasanta 2008) si è formato all'Accademia di Roma e ha ottenuto i primi successi come pittore, sulle orme del padre, partecipando alla IV Quadriennale di Roma (1943) e alla XXIV Biennale di Venezia (1948). Dai primi anni Cinquanta si dedica alla scultura in pietra e bronzo e apre un piccolo studio con il fratello e la futura moglie Anna Maria Cesarini. Nel 1957 partecipa al Concorso per il "Monumento di Auschwitz" con un progetto realizzato dal fratello Andrea e dall'architetto Julio Lafuente: dopo alterne vicende viene approvato un progetto curato da Pietro stesso e dall'architetto Giorgio Simoncini, realizzata poi nel 1967, e considerato uno dei capolavori dell’artista. Nel 1971 partecipa al XXIII Salon de la Jeune Sculpture di Parigi, tiene una mostra al Palais de Beaux Arts di Bruxelles e ottiene una personale alla Rotonda della Besana di Milano. D’ora in poi la sua attività si concentra su una serie di opere monumentali in cui si fondono impegno sociale e progetti su scala urbana: il monumento alla Resistenza per la città di Massa Carrara (1979); il Monumento a tutti i giorni per la piazza della cattedrale di Pescina presso l’Aquila (1980). Dal 1982 inizia una proficua collaborazione con la città di Parma e lo stabilimento Barilla, dove realizza l’opera Cento anni di lavoro. Dal 1984, insieme a Mauro Berrettini e alla seconda moglie, Cordelia von den Steinen, lavora al progetto di “Campo del Sole”, un parco di sculture realizzato a Tuoro sul Trasimeno grazie alla collaborazione di numerosi artisti; numerosi gli interventi urbani a seguire (le fontane di Chiavari e la Nave di Pescara), e da segnalarsi l’allestimento scenico della Turandot per il 50° Festival Puccini di Torre del Lago (2004). La Colonna di Rapolano Terme, che quasi ricorda i presidi lorenesi ai crocevia delle strade, si compone dei consueti elementi della scultura di Cascella: masse pietrificate quasi corrose, con accenti cubisti o di purismo geometrico, composte di elementi primari (il cilindro, la sfera) dall’intenso valore simbolico.