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2018, Mercoledì 25 Aprile - Futuro e Sobrietà, per una importante ricorrenza Asciano
INFORMAZIONI DESCRITTIVE
Chi oggi si è trovato ad asssistere alla celebrazione del 25 Aprile, Festa Nazionale della Liberazione, ha potuto assistere, contrariamente alle aspettative, ad una sobria e intelligente commemorazione giustamente finalizzata a trasmettere alle giovani generazioni i valori di democrazia e di appartenenza a una comunità.
Artefici di questo piacevole evento: il sindaco Paolo Bonari e il parroco Luca Bonari, circondati da un gruppetto di giovani felici per la loro partecipazione attiva.
Fra i giovanissimi si è distinto il "sindaco dei ragazzi": Andrea Marcucci, figlio di Elena Giannettoni e Franco Marcucci. Il ragazzino, piuttosto emozionato, si è fatto carico di ricordare il motivo dell'evento e i fatti storici che lo hanno originato.
Insomma, un'occasione colta per costruire il futuro della nostra collettività e dei nostri giovani, improntato sul valore della PACE e della COESIONE SOCIALE.
In questo particolare momento, cogliere gli insegnamenti della STORIA per formare le NUOVE GENERAZIONI, non è solo una cosa giusta, ma anche bella e stimolante per la costruzione del domani.
È giusto ricordare a tutti che gli oltre 70 anni di pace e democrazia da noi vissuta, non trova rispondenza in altri periodi storici. Basti pensare che nei 30 anni precedenti il 25 Aprile 1945, i nostri antenati hanno dovuto convivere con ben 3 guerre:
la Grande Guerra 1915-18
la Guerra Coloniale, combattuta su più fronti
la Seconda Guerra Mondiale, culminata con una lotta di popolo contro i Tedeschi e il Fascismo.
Se oggi possiamo liberamente parlare di tutto questo, lo dobbiamo in primis a coloro che, volontariamente o meno, hanno sacrificato se stessi per la difesa di un popolo e dei suoi valori primari.
Non dobbiamo però dimenticare i "confinati antifascisti di Ventotene", che concepirono e perseguirono, negli anni successivi, la costruzione di un EUROPA UNITA, come duratura garanzia di pace e democrazia.
Anche per questo, ci piacerebbe che accanto al monumento ai caduti, oltre alla bandiera italiana, sventolasse quella azzurra dell'UNIONE EUROPEA, per ricordare a tutti che il FUTURO lo si può saldamente costruire solo con la collaborazione e contaminazione fra i popoli e non perseguendo illusori modelli di vita personali.
Modelli basati sull'egocentrismo, la contestazione di tutto e la pretesa di avere tanti diritti, senza rispettare i doveri che ogni società civile impone a tutti nel loro stesso interesse.